Il centro di Prato sorge nel cuore della piana che forma assieme a Pistoia e Firenze estendendosi dal fiume Bisenzio, a nord, fino all'Ombrone, a sud.
Recenti ritrovamenti hanno confermato la presenza nella pianura di una città etrusca scomparsa improvvisamente per circostanze ancora sconosciute.
Certe è che già al tempo era praticata l'attività che rese Prato famosa nel corso dei secoli: la filatura e la tessitura.
Nel medioevo la piana fu in parte bonificata e vi furono costruiti canali idrici per far funzionare gli opifici tessili.
Prato divenne libero comune ancor prima di essere riconosciuta come diocesi, cosa che avvenne solo nel 1653.
Nel 1351 la città si legò a Firenze e al suo fianco è rimasta fino ad oggi.
Prato vanta molti edifici civili e religiosi di notevole interesse artistico e culturale molti dei quali abbelliti da marmo bianco e verde.
Immancabile una visita al Palazzo Comunale e al Palazzo Pretorio davanti al quale spicca la statua di Francesco Datini mercante pratese della metà del XIV secolo.
In Piazza del Duomo si trova la Cattedrale di Santo Stefano patrono della città, si tratta di una delle chiese più antiche di cui si ha testimonianza già dal X secolo.
Al suo interno in un'apposita cappella è conservata la Sacra Cintola considerata la cintura della Madonna, viene mostrata ai fedeli 5 volte all'anno dal pulpito scolpito da Donatello.
Partendo dal Duomo e attraversando il centro storico si arriva al Castello dell'Imperatore, unico esempio dell'architettura sveva in Italia settentrionale, fatto erigere da Federico II di cui oggi restano visibili solo le mura esterne.
Accanto si trova la Chiesa di Santa Maria delle Carceri costruita in seguito ad alcuni strani fenomeni attribuiti alla Madonna nel 1486 dall'architetto Giuliano da Sangallo su pianta a croce greca.
Prato è racchiusa da un cerchio di mura costruite a partire dal 1300 per inglobare le aree cittadine rimaste escluse dalle precedenti fortificazioni: Piazza Mercatale e la Chiesa di San Domenico.